
... Arrivo sotto casa di Giacomo, traffico zero, gente meno, parcheggi nessuno, sono tutti a casa, Dannazione!
Un unico locale aperto, zeppo di luci, automi giocano interagendo con macchine diabolicamente illuminate dissanguando risorse, muovono dita come androidi stimolati da impulsi elettronici, ipnosi.
I visi scavati, le orbite degli occhi vuote.
Zombie.
Finalmente trovo un buco. Proprio di fronte al locale. Le luci invitanti dicono: “vieni nella mia luce, tutto il resto è noia”.
Fanculo! Gli strillo contro, ma la bocca si apre invano.
Gli zombie non reagiscono, certo sono morti e io invisibile!
Lascio la macchina avviandomi verso il portone.
Citofono.
− Chi è?
− La strega di mezzanotte!
Che ore sono? Sogno o son desta? Uno scatto elettrico apre il portone, un altro più sottile mi squarcia il petto, entro, salgo, ultimo piano a piedi, anche qui ascensore rotto, per fortuna sono solo cinque piani!
Il cuore impazza, saranno le scale, certo, non l’emozione, ma quei cinque piani fatti a fatica, arrivo, la porta è socchiusa.
Varco la soglia.
La soglia è varcata.
Il cuore impazza.
© 2015 by nicoletta stecconi